giovedì 31 maggio 2012

IL RISVEGLIO DEL GUERRIERO



Cari amici, ben ritrovati!
Questo lungo silenzio è da imputarsi, senza dubbio ad un calo di
tensione e al bisogno di recuperare energìe da parte di chi scrive.
Con tante scuse, per l'assenza, ma con la giustificazione che l'intenso impegno, profuso nei prim mesi dello scorso anno, si è interrotto soltanto in occasione del ripristino della quota F.U.S. Ai
livelli dell'anno precedente.Il miracolo del nabucco di Muti a Roma.
Il secondo motivo del ritardo è la inutilità della legge 100 per quanto attiene al suo preteso valore riformativo.
Una legge assolutamente ininfluente per la buona gestione dei teatri, come ampiamente dimostra la drammatica situazione in cui versa la maggior parte di essi.
Allora ci si chiederà: A che dobbiamo il risveglio del blog?
  • Lo dobbiamo al tardivo, ma utile, risveglio dei musicisti delle fondazioni e di alcuni effetti della legge che si sono manifestati, o stanno per manifestarsi, poiché giunti alla data di entrata in vigore.
Un primo effetto è quello del 1\ 1\ 2012, riguardante il divieto di esibirsi. L'altro effetto, non meno grave del primo, è il serrarsi della morsa, perversamente congegnata dai vari sovrintendenti in combutta con un ministero mandato allo sbando dal fu poeta Bondi:ovvero l'obbligo di firma del nuovo CCNL, legato alla decadenza per legge dei contratti integrativi e alla decadenza, comunque, se c'è la mancata firma.
Senza entrare nel merito dei tecnicismi borbonici, nei cui ingranaggi si è nascosta la bomba a orologerìa, diremo che, per una serie di variabili che sono al difuori del controllo del capo di gabinetto Nastasi, il ben oliato meccanismo sembra essersi finalmente inceppato.
Il provvidenziale granello di sabbia sarebbe proprio il delirio di onnipotenza del su citato, ovvero l'improvvida circolare ministeriale sul ribadito divieto ad esibirsi in autonoma attività artistica per gente che questo fa di mestiere...
Le filosofìe orientali ci insegnano che, a volte, la passività e l'attesa portano valore all'esistenza!
E' ben vero che, da questi due anni di inerzia sindacale e di silenzio stampa, ci si è ritrovati premiati e non puniti da questo exploit, che ha fatto emergere l'incostituzionalità e l'iniquità di questa legge stolta, alla ribalta della cronaca.
Ci riferiamo all'assurdo, anacronistico, demenziale, da stato totalitario, divieto che vincola l'attività musicale di chi con la musica vive e si esprime.
Tuttavìa questo divieto non è né peggiore né più grave dell'altra tranche della legge, quella economicamente più rilevante.
In modo palesemente illegittimo, entra a gamba tesa a regolare le relazioni sindacali, ascrivendo al CCNL dettagli degni di documenti che farebbero impallidire Marchionne quando tratta con la F.I.O.M.
Sta di fatto, però, che la prospettata decurtazione del 40% degli stipendi dei dipendenti non ha affatto suscitato l'indignazione di alcun direttore d'orchestra, da Pappano a Metha.
Bisogna dare atto a Muti, l'unico a metterci la faccia, di aver avuto la forza di chiedere, ottenendoli, dollari sonanti, nonostante sia stato escluso dal tanto strombazzato appello, da tutti riconosciuto utile quantomeno per aver scosso l'attenzione della classe politica, già tanto preoccupata per le prossime elezioni del 2013.
Indignazione forzata è stata espletata da Abbado quando, vìstosi impossibilitato a sostituire importanti prime parti, nei concerti napoletani, si è trovato costretto a cancellarli proprio per il divieto della legge.
Nel frattempo, nonostante il pur miserrimo ripristino del finanziamento alle fondazioni, sovrintendenti vecchi e nuovi, coadiuvati dai rispettivi sindaci-presidenti, proseguono con la dismissione dei vari teatri, vedendosi strangolati dalla crisi e dai diktat di Monti. E dimostrando di avere priorità in testa ben diverse da quelle espresse nel 1946, sulle macerie della guerra da De Gasperi, che tenne il suo discorso alla nazione dal palco della Scala

Paradossalmente, proprio in base alla grave crisi in essere, il progetto potrebbe ancora essere fermato, poiché i “ soggetti privati “ che, come auspicato dalle grandi menti di Veltroni e Fontana, sarebbero dovuti arrivare a frotte in aiuto delle fondazioni, se ne sono ben tenuti alla larga.
Quindi l'idea di “ liberare “ lo Stato da questa “ spesa “ e contemporaneamente regalare un business tutto sommato succoso agli sciacalli delle agenzie, rappresentati dai direttori artistici di turno, è tramontato poichè si infrange contro la cialtroneria della stessa classe politica che lo ha edificato.
La politica locale fa il resto....Le caste comunali, con le eccezioni di Milano, Roma e Torino, fanno a gara con le nomine inadeguate e il definanziamento, lasciando agli sciacalli lo sbranamento definitivo di ciò che ormai è una carcassa maleodorante.
Ci riproponiamo una serie di prossimi post selle specifiche situazioni di Palermo, Cagliari, Genova, Trieste, Bologna e Firenze.


...IL PUNTO...

Allo stato attuale sembra che la scorsa manifestazione del 28 maggio abbia costretto i sindacati compiacenti a dare l'egida e i sindacati non compiacenti, ma quantomeno pigri, ad alzare i toni.
Il buon Nastasi sembra aver trovato uno stradello per arrivare al ministro Ornaghi e consentire ai sindacati di incontrarlo di persona.
Quali frutti porterà questo incontro, lo vedremo.
Molto dipende dal lavoro diplomatico e tecnico che si dovrà febbrilmente svolgere da oggi alla metà di giugno, probabile data per l'incontro in questione.

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