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Il blog a tutela dei mestieri dello spettacolo dal vivo

sabato 2 maggio 2015

EXPO 2015: La Scala ridotta a giullare di corte dei potenti....

Pubblichiamo di seguito il bell'articolo di Enrico Stinchelli che spiega con drammatica leggerezza un punto di vista che condividiamo


http://www.enricostinchelli.it/site/news/376-expoim-mondo-visione-a-voi-lo-sconcertone.html
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COSì PARLO' ADORNO

l'ARTE è LA MAGIA LIBERATA DALLA MENZOGNA DI ESSERE VERITA'

CHI SIAMO

La conservazione e tutela dei beni culturali materiali (librari, monumentali, archeologici, audiovisivi) è cosa pressoché scontata: ha una sua storia consolidata, un suo percorso, sue modalità tecniche acquisite, come ad esempio le diverse tecniche di restauro.

Ma come si protegge lo spettacolo dal vivo?

Il patrimonio esecutivo, sia esso orientato alla più rigida filologia o all’innovazione più audace,nel teatro di prosa come nel teatro musicale, nella danza, può essere documentato per mezzo delle tecnologie disponibili.

La sua fruizione però, il momento magico di contatto tra pubblico e artista può avvenire solo in tempo reale, cioè al momento dell’esecuzione dal vivo.

Non dopo, non diversamente, non altrove che sulla scena.

Dovrebbe perciò essere ovvio, che questo particolare bene culturale non è scindibile dal suo esecutore, non può esistere autonomamente.

Senza l’ esecutore, semplicemente NON E’.

Un testo teatrale, una partitura musicale, il brogliaccio di una performance, sono di per sé pezzi inanimati di un “corpo artistico” che prende vita attraverso il corpo dell’artista, il quale è, di fatto, egli stesso il prodotto artistico e contemporaneamente il suo custode, il suo tramite, colui che porta dentro di sé i saperi necessari a dare vita e offrire al pubblico il risultato finale di un percorso che non vede soluzione di continuità tra passato e futuro.

Come dice Jeanne Hersh “ una miniatura di eternità”.

Cultura S.O.S. vuole accendere una luce sull’artista-interprete-esecutore come bene culturale.


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