sabato 25 settembre 2010

Schiena dritta




Di questi tempi schiene dritte ce ne sono davvero poche, quindi vedere i lavoratori del Carlo Felice di Genova vendere cara la pelle mettendo al primo posta la dignità delle proprie vite, che, come per tutti è fondata sulla dignità nel lavoro, fa aprire uno spiraglio di luce nel "deserto dei Tartari" di una politica asservita ai soldi e di servi della politica asservita ai soldi.
Meritano il plauso e il ringraziamento di tutti i loro colleghi d'Italia e, con buona pace di chi voleva imporre un referendum pilotato, hanno espresso un no alla Cassa Integrazione e ai "Contratti di Solidarietà" tanto forte e chiaro, da farlo arrivare persino alle orecchie del Ministero e del Sindaco...204 voti a favore del no, 11 si, 5 astenuti.
Un plebiscito, pari solo alla richiesta di cacciare Tutino dal Comunale di Bologna in cui abbiamo visto con piacere schierarsi la totalità dei lavoratori bolognesi. 
In quel caso il PD cittadino fece orecchie da mercante e il suddetto Tutino ci farà il piacere di accomodarsi altrove solo nei prossimi giorni, a distanza di oltre un anno dalla sfiducia ricevuta. Nel frattempo i vertici comunali bolognesi vennero commissariati per le note vicende....per una volta un commissariamento sensato.
Sarebbe ora il momento che i giornali genovesi di regime pubblicassero, assieme alle fantasiose esternazioni del petroliere Garrone anche le buste paga dei lavoratori del Teatro e i loro CUD  la cui differenza con gli stipendi dei calciatori cui vengono paragonati, metterebbe a tacere ogni polemica.
Sarebbe ora, inoltre di cominciare a pubblicare i compensi dei cantanti, dei registi e delle agenzie, dei Sovrintendenti, direttori artistici ecc. Magari cominciando proprio da Genova e considerando gli ultimi 5 anni. Così, per amor di trasparenza.

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